La domanda delle famiglie

L’autismo ad alto funzionamento, quindi all’interno dello spettro autistico,  è riconosciuto nel manuale DSM-5 delle malattie psichiatriche. 

Tuttavia, l’autismo non è ritenuto una malattia e non lo è neanche per i CPS (Centri Psico Sociali), anche se ufficialmente vengono presi in carico.

Perché questa contraddizione? 

Purtroppo, capita spesso che le persone nello spettro autistico possano avere malattie fisiche ed essere curate, ma che non venga loro riconosciuta la possibilità di avere episodi di natura psichiatrica e quindi di essere curati per questa problematica. 

Sembra quasi che la diagnosi di autismo precluda loro le più elementari cure psichiatriche. 

Concretamente cosa possiamo fare quando succede un fatto del genere?

La risposta dell’esperto

Il problema della contraddizione nella definizione dello Spettro Autistico riguarda la medicina e la medicina legale, con la relativa descrizione della patologia all’interno dei verbali dell’INPS. Sarebbe auspicabile un passaggio dalla citazione di una patologia (es. sindrome di …) alla descrizione di segni e sintomi che presenta la singola persona che si presenta in Commissione. La descrizione delle problematiche di salute presentate dal soggetto sarebbe più aderente alla realtà non solo sul versante psichico ma anche su quello fisico e sensoriale, come si rileva anche in tutti soggetti affetti da sindrome di Asperger.

C’è poi il problema della ridotta conoscenza della sindrome di Asperger in alcune situazioni; ancora oggi spesso la diagnosi e fatta dai pediatri e dalle Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile e meno da medici di medicina generale e psichiatri per adulti, con conseguenti grosse criticità per le persone interessate. Pertanto, è importante il dialogo delle famiglie con gli specialisti di settore per avvio delle pratiche di invalidità civile, disabilità e handicap. Le patologie fisiche negli Asperger sono poco indagate e da meno tempo rispetto alle psichiatriche. La valutazione anche della medicina legale deve essere globale.

Non dimentichiamo comunque la carenza ormai cronica delle strutture sanitarie pubbliche per la possibile presa in carico dei ragazzi, il personale è sempre più ridotto.

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