Quanti pensieri per la testa… Quante cose da raccontare… Eccone qui alcune!
Ogni giorno facciamo nuove esperienze o vediamo qualcosa che ci colpisce particolarmente.
Abbiamo quindi deciso di dare spazio a questi pensieri con una nuova rubrica “Con parole mie”.
Riflessioni, poesie, racconti ma anche ricette e giochi.
Un modo per conoscerci e farci conoscere un po’ di più!
Le parole di oggi sono quelle di Raffaella De Pisapia, classe ’94, di Milano.
Prese in giro
Alla scuola elementare, nella classe di mio fratello c’erano alcuni dei suoi compagni di classe che venivano presi in giro da altri molto spesso.
A volte, secondo mio fratello, alcuni di essi, facevano finta di niente perché, coloro che li stavano prendendo in giro, lo facevano apposta per provocarli, quindi non volevano dargli soddisfazione.
Altre volte, invece, ci rimanevano molto male, poiché erano anche sensibili.
Alcuni dei compagni di classe di Ivan, mio fratello (scuola elementare), prendevano in giro Samuele che, a volte, ci rimaneva anche male.
Lo prendevano in giro perché, a causa dei suoi capelli ricci assomigliava a Caparezza, oppure lo prendevano in giro per il colore della sua pelle, chiedendogli se il cioccolato era al latte o fondente.
Questi episodi di “bullismo”, purtroppo si vedono anche in altri luoghi perché sono cose che accadono tra ragazzi.
Eh sì, son conflitti brutti e non dovrebbero esistere vittime e/o accettare provocazioni.